E’ come se due mani
mi aprissero il petto
due pezzi di carta, rumore
lo strappo
richiede il suo opposto
adesso
lo stesso motivo
per cui cerco ago e filo
per suturarmi
col silenzio delle tue dita.
E’ come se due mani
mi aprissero il petto
due pezzi di carta, rumore
lo strappo
richiede il suo opposto
adesso
lo stesso motivo
per cui cerco ago e filo
per suturarmi
col silenzio delle tue dita.
Sfrondare le ciglia
per noia
la maglia
la lana “fa freddo”, lo sai
il tempo vola
s’invola,
l’aroma del freddo
e degli aghi
per pungere
le sere, le sfere
dei pensieri.
Semplicemente volere
più pelle, più volte, più molla e accogliente
pelle di femmina che squarcia il tuo piano
il tuo vano tentativo
di creare una fuga
fammi spaccare il tuo forte
i tuoi muri
le pietre, l’aorta, la sete
con mazze d’aurora
il mio altopiano è pronto per issare malinconie
con viti, bulloni e pazienza
e la tramontana che canta e si vanta
di spazzare via tutto
non riuscirà a spostare
nemmeno un colore del mio cuore.
Web writer
Libri, fotografie, storie. Un blog di Loris Righetto.
Salvatore Leone
Cotolette d'artista e ginocchiate letterarie
Versi essenziali per cuori semplici
Non arrenderti... Un giorno sarai Re
altrimenti tutto è arte
quisquilie, schegge di maiolica, selz
L'innocenza non ha ombre
Parole svestite rimangono a terra dietro i miei passi. Spogliano l’anima. Nuda si tuffa nelle verdi distese dentro i tuoi occhi. Annega.
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Il principio femminile, la sua palingenesi