Issare malinconie

Sfrondare le ciglia

per noia

la maglia

la lana “fa freddo”,  lo sai

il tempo vola

s’invola,

l’aroma del freddo

e degli aghi

per pungere

le sere, le sfere

dei pensieri.

 

Semplicemente volere

più pelle, più volte, più molla e accogliente

pelle di femmina che squarcia il tuo piano

il tuo vano tentativo

di creare una fuga

 

fammi spaccare il tuo forte

i tuoi muri

le pietre, l’aorta, la sete

con mazze d’aurora

il mio altopiano è pronto per issare malinconie

con viti, bulloni e pazienza

e la tramontana che canta e si vanta

di spazzare via tutto

non riuscirà a spostare

nemmeno un colore del mio cuore.