Bene

 

Non riesco a mangiare occhi

come fosse niente

mi si ferma l’anima in gola

e ci passa a stento

il momento col quale mi acculturo

con queste fattucchiere che colmano un gap

e ti fanno un hashtag

come fosse pane per i nostri denti.

Ma io sono solo questo: il vento,

il  fusto rimosso di celidonia

la Caledonia che non so dove sia

ma fa fico dirlo in poesia.

La mia testimonianza è l’amore

due nocche sulla cerimonia dei mandala

nel cerchio dove spesso trovo la luce

e più giro

e più mi traduco nel suono dei bicchieri.

 

Delle spore invece

ho propagazione e  rigenerazione

per questo bisogno continuo di traboccare.

I giudizi di valore sono sconfitti di fronte a questa prepotenza

sono l’ardore delle piccole sterpi:

la piccola sberla al momento opportuno.

 

io so che ogni forma di moralismo mi debilita

io so che chi ci vuole fa stare male intende esercitare un controllo su di noi

io so che lasciarsi andare non è la soluzione

io so che la disperazione impone di essere retti

e ce lo chiede per non strisciare a terra.

bisogna combattere contro coloro che affermano di volere il tuo bene secondo le loro

condizioni.

Io so che c’è un buco dopo questo stato di cose

e al limite ci salva solo con una storta e una bella contusione.

Io so chi mi vuole bene e chi lotta dicendoti che farebbe qualsiasi cosa per te è il male

io so che la manipolazione non è amore

è solo un bisogno recondito di possedere l’altro

per agghindarlo di ogni bene possibile.

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